lunedì 16 marzo 2009

La contrattazione del 4 marzo


Codice di tutela della dignità

Nella seduta di contrattazione collettiva del giorno 4 marzo era stato inserito all’ordine del giorno, al primo punto, la presentazione del “Codice di condotta per la tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, delle studentesse e degli studenti dell’Università degli Studi di Parma”, frutto di un lavoro effettuato dal Comitato Pari Opportunità dell’Ateneo.
E’ stato evidenziato come, pur apprezzando il lavoro svolto e il risultato che ne è scaturito, il documento proposto affronti la tutela dei lavoratori e degli studenti in riferimento alle molestie sessuali o al fenomeno del mobbing e non nella sua totalità.
Nel documento proposto la tutela dei lavoratori contro il mobbing viene così definita: “ quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri possono mettere alcune persone in una posizione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone (art.2, 2° comma lett.b D.Lgs. 215/03 e D.Lgs. 216/03) e ciò a causa della religione, dell’origine etnica, della disabilità, dell’orientamento sessuale, dell’età, del sesso”. Il non contemplare tra le cause di discriminazione “l’orientamento politico e/o sindacale del lavoratore” costituisce una lacuna che può essere facilmente colmata.
A questa proposta, sicuramente conforme allo spirito della legge e della Costituzione, è seguita da parte dell’Amministrazione una risposta insufficiente, tendente ad ammettere nel regolamento il rispetto dell’orientamento politico ma non di quello sindacale. Ciò in quanto - ci è stato detto - la tutela sindacale è già riconosciuta da norme apposite.
CREDIAMO INVECE CHE UN CODICE POSTO A TUTELA DELLA DIGNITA' DEI LAVORATORI DEBBA COMPRENDERE NECESSARIAMENTE ANCHE IL RISPETTO DEGLI ORIENTAMENTI SINDACALI DEI LAVORATORI.
In conclusione esprimiamo parere favorevole al testo presentato in quanto riteniamo che esso sia un primo passo, importante anche se non ancora completo, verso la definizione di un codice più complesso e articolato che costituisca un vero strumento di protezione del lavoratore contro ogni possibile violazione della sua dignità.

Formazione

Nel secondo punto della discussione sono state raccolte osservazioni riguardo alla formazione del personale. Le RdB hanno espresso notevoli perplessità sull’effettuazione e la distribuzione della formazione. Anche dai dati presentati si evidenzia come parte del personale abbia effettuato più corsi ed un altra parte, molto consistente, ne sia rimasta priva, con una evidente violazione del Contratto nazionale che impone all’Amministrazione l’obbligo di formazione esteso a tutto il personale tecnico e amministrativo, di ogni grado e qualifica.
Le RdB hanno inoltre rilevato come l’assenza di una preciso progetto di studio e di conoscenza del personale, delle competenze e della formazione già acquisite impedisca alla formazione di raggiungere lo scopo prefissato e anzi possa costituire uno spreco di risorse.
I costi possono essere ridotti limitando gli incarichi esterni al minimo indispensabile e utilizzando pienamente il personale docente dell’ateneo.
Abbiamo rilevato quanto sia assurdo che la formazione del personale sia poco organizzata e insufficiente proprio in un'Università, che è Ente di formazione per eccellenza.
Le RdB hanno chiesto che la parte dei fondi non utilizzati fino ad oggi ed ancora a disposizione del Settore Formazione venga impiegata per erogare da subito formazione a tutti i dipendenti che non ne abbiano effettuata negli ultimi due anni: questa è una priorità irrinunciabile.

Altre questioni

- Sul punto del rinnovo dei rappresentanti del personale tecnico-amministrativo nella commissione per gli interventi a carattere assistenziale non si è ancora potuto trovare un accordo in quanto la questione è stata posta in coda alla seduta.
- Alla fine della riunione su richiesta del nostro delegato Cesare Damaschi si è potuto chiarire un punto oscuro della nuova disciplina della assenza per malattia: l’obbligo del lavoratore è quello di segnalare subito la propria assenza dal posto si lavoro, la trasmissione del certificato medico deve essere sì “tempestiva”, ma compatibilmente con la situazione di salute o con le possibiltà del lavoratore ammalato.

Rappresentanze Sindacali di Base (RdB)

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