martedì 29 gennaio 2008

Anche sulle progressioni verticali l'Amministrazione non mantiene gli impegni

E' stato reso noto un bando di progressione verticale interna per un posto di D1 (caposervizio) al Servizio Postale.

Dobbiamo rilevare che:

mentre non sono ancora stati emanati i bandi relativi alle progressioni verticali previste nei Dipartimenti, individuate sulla base di un Decreto datato maggio 2007,

e mentre sarebbe urgente programmare altre progressioni verticali sia nelle altre strutture decentrate che in situazioni dove esistono posizioni stranote di sottoinquadramento,

l'Amministrazione continua a procedere con il meccanismo dell'affidamento delle mansioni superiori seguito da concorso.

E' evidente che in questo modo:

1) viene meno il principio della programmazione e della individuazione di priorità sulla base di criteri trasparenti;

2) si determinano evidenti discriminazioni tra i dipendenti.

Non possiamo non sottolineare come anche in materia di progressioni verticali l'Amministrazione sia gravemente inadempiente rispetto agli impegni più volte assunti.

giovedì 24 gennaio 2008

24 GENNAIO: GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE

LA RdB PUBBLICO IMPIEGO RILANCIA L'INIZIATIVA SU
DEMOCRAZIA SINDACALE - SALARIO - SMANTELLAMENTO P.A.


Il 24 gennaio p.v. alle ore 12 la RdB CUB Pubblico Impiego si recherà presso l'Aran per sciogliere, dopo aver consultato i propri iscritti e i lavoratori interessati, la riserva in merito alla stipula dei contratti nazionali dei comparti Ministeri e Parastato.

Intendiamo trasformare questa giornata in un giorno di mobilitazione di tutto il Pubblico Impiego per rilanciare l'intervento sindacale sul terreno della democrazia nei luoghi di lavoro, del salario e dei processi di destrutturazione della Pubblica Amministrazione.

La scomparsa sostanziale di democrazia sindacale sui posti di lavoro con l'esclusione dei delegati RSU, eletti direttamente dai lavoratori, dagli ambiti dove vengono effettivamente prese le decisioni e discriminazione del dissenso attraverso l'esclusione dalle trattative delle organizzazioni che, ancorché rappresentative, non firmano i contratti nazionali, attraverso questi meccanismi si sta facendo passare una modificazione in senso reazionario delle relazioni sindacali.

I contratti pubblici ormai scaduti e rinnovati, con ampio ritardo, solo per tre comparti su undici senza peraltro alcun recupero del potere d'acquisto del salario, la Finanziaria 2008 che non stanzia alcuna risorsa per il biennio 2008-09 mentre il governo e Cgil, Cisl e Uil si stanno accordando per portare da due a tre gli anni di vigenza dei contratti che, in assenza di un meccanismo automatico di adeguamento delle retribuzioni, significa ridurre in povertà chiunque abbia un rapporto di lavoro dipendente, peggio se pubblico.

L'accelerazione dei processi di destrutturazione della Pubblica Amministrazione, attraverso processi (già avviati) di privatizzazione e esternalizzazione dei servizi, accorpamento di Enti e soppressione di funzioni, chiusura di uffici periferici, produce nell'immediato la perdita di posti di lavoro con gravi ripercussioni sui dipendenti in termini di mobilità e in prospettiva la riduzione o il taglio di servizi sociali prima garantiti ai cittadini.

Sono previste iniziative sindacali sia a Roma,sotto l'Aran, che nelle principali città consistenti in presidi, assemblee cittadine, conferenze stampa e quant'altro sarà possibile mettere in campo per dare visibilità alla grave situazione che il Pubblico Impiego attraversa e che ha, ed avrà sempre più, profonde ripercussioni in tutta la società.

Roma, 21 gennaio 2008

p/Direzione Nazionale
Giuliano Greggi

giovedì 17 gennaio 2008

Riunione nazionale delegati d'Ateneo delle RdB

Alla riunione nazionale dei rappresentanti dei principali Atenei italiani, che si è tenuta l'11 gennaio scorso a Roma, si è discusso di salari e contratti, oltre che dell'attivazione dei nuovi spazi di iniziativa sindacale per le RdB derivanti dal riconoscimento di sindacato maggiormente rappresentativo.
Come sintesi dell'incontro abbiamo preparato un breve video informativo

Parma Tecninnova: prima chiude, meglio è...

Sembra ormai incontestabile che la scelta di attivare la società "Parma Tecninnova", con l'obbiettivo dichiarato di svolgere attività di brokeraggio e marketing ma di fatto per gestire i progetti definiti come "conto terzi", sia stata sbagliata dall'inizio. Notevoli perplessità ha suscitato l'assetto societario scelto per Parma Tecninnova, srl che ha come unico socio un Consorzio tra enti pubblici e imprese private.

Anzichè determinare un nuovo afflusso di risorse finalizzate alla ricerca e di integrare maggiormente l'Università con l'attività economica e di innovazione tecnologica del territorio, si è avviata solo una esternalizzazione mascherata di una parte dell'attività svolta nei Dipartimenti.
Ne sono risultate una minore trasparenza nella gestione dei contratti e minori risorse per l'Ateneo. La riduzione delle entrate per l'attività conto terzi (ovvero per quei contratti che sono "emigrati" verso Parma Tecninnova) è stata riconosciuta nell'ultima relazione tecnica al bilancio preventivo 2008.

La riduzione delle entrate influisce negativamente sul bilancio dell'Ateneo, così come sulle risorse disponibili per il personale tecnico-amministrativo, sia quelle distribuite a tutti attraverso il Fondo Comune di Ateneo, sia quelle destinate al personale direttamente coinvolto (spesso a sua insaputa) in attività finanziate da privati.

Dai dati riportati sul sito di Parma Tecninnova risulta che l'attività di questa società ha riguardato un ristretto gruppo di docenti e di Dipartimenti.
http://www.pstparma.it/documenti/progetti.pdf
Dei 43 progetti attivati, 26 riguardano il solo Dipartimento di Ingegneria Industriale e altri 9 gli altri Dipartimenti di Ingegneria. L'attività di Parma Tecninnova avrebbe quindi riguardato per il 60% i Docenti di un solo Dipartimento e per l'81% i Docenti di una sola Facoltà. Nè peraltro risulta che gli stessi Dipartimenti interessati abbiano avuto benefici da questi contratti, pur continuando a mettere a disposizione spazi, risorse, personale.
Nella relazione al Bilancio preventivo 2008, il Rettore, ha dichiarato che Parma Tecninnova costituisce "una realtà consolidata" , ma ha aggiunto piuttosto contradditoriamente che "dovrà essere presto disattivata" e sostituita con "altri strumenti" non specificati. Per le ragioni sopra dette non condividiamo il giudizio positivo sul passato. Riteniamo pertanto che si debba andare quanto prima al superamento di Parma Tecninnova ma con l'obbiettivo di riportare sia lo sviluppo dei rapporti col mondo delle imprese ai fini della ricerca, sia la gestione dell'attività contrattuale, all'interno dell'Ateneo.

Molte Università stanno ricorrendo all'attivazione di specifici strumenti che consentano di valorizzare le professionalità esistenti all'interno (come ad esempio gli I.L.O. - Industrial Liason Office, come si può vedere da questo sito: http://www.ricercaitaliana.it/ilo.htm). Qualunque sia la forma organizzativa, pensiamo che si debbano rispettare due principi fondamentali.
1) la massima trasparenza nella gestione dell'attività conto terzi e di tutte le attività connesse ai rapporti con il mondo economico.
2) la garanzia che prevalga sempre l'interesse dell'Ateneo anche nell'attività di natura commerciale.
Proprio quello che non è avvenuto nella vicenda "Parma Tecninnova".

Rappresentanze Sindacali di Base (RdB)