giovedì 17 gennaio 2008

Parma Tecninnova: prima chiude, meglio è...

Sembra ormai incontestabile che la scelta di attivare la società "Parma Tecninnova", con l'obbiettivo dichiarato di svolgere attività di brokeraggio e marketing ma di fatto per gestire i progetti definiti come "conto terzi", sia stata sbagliata dall'inizio. Notevoli perplessità ha suscitato l'assetto societario scelto per Parma Tecninnova, srl che ha come unico socio un Consorzio tra enti pubblici e imprese private.

Anzichè determinare un nuovo afflusso di risorse finalizzate alla ricerca e di integrare maggiormente l'Università con l'attività economica e di innovazione tecnologica del territorio, si è avviata solo una esternalizzazione mascherata di una parte dell'attività svolta nei Dipartimenti.
Ne sono risultate una minore trasparenza nella gestione dei contratti e minori risorse per l'Ateneo. La riduzione delle entrate per l'attività conto terzi (ovvero per quei contratti che sono "emigrati" verso Parma Tecninnova) è stata riconosciuta nell'ultima relazione tecnica al bilancio preventivo 2008.

La riduzione delle entrate influisce negativamente sul bilancio dell'Ateneo, così come sulle risorse disponibili per il personale tecnico-amministrativo, sia quelle distribuite a tutti attraverso il Fondo Comune di Ateneo, sia quelle destinate al personale direttamente coinvolto (spesso a sua insaputa) in attività finanziate da privati.

Dai dati riportati sul sito di Parma Tecninnova risulta che l'attività di questa società ha riguardato un ristretto gruppo di docenti e di Dipartimenti.
http://www.pstparma.it/documenti/progetti.pdf
Dei 43 progetti attivati, 26 riguardano il solo Dipartimento di Ingegneria Industriale e altri 9 gli altri Dipartimenti di Ingegneria. L'attività di Parma Tecninnova avrebbe quindi riguardato per il 60% i Docenti di un solo Dipartimento e per l'81% i Docenti di una sola Facoltà. Nè peraltro risulta che gli stessi Dipartimenti interessati abbiano avuto benefici da questi contratti, pur continuando a mettere a disposizione spazi, risorse, personale.
Nella relazione al Bilancio preventivo 2008, il Rettore, ha dichiarato che Parma Tecninnova costituisce "una realtà consolidata" , ma ha aggiunto piuttosto contradditoriamente che "dovrà essere presto disattivata" e sostituita con "altri strumenti" non specificati. Per le ragioni sopra dette non condividiamo il giudizio positivo sul passato. Riteniamo pertanto che si debba andare quanto prima al superamento di Parma Tecninnova ma con l'obbiettivo di riportare sia lo sviluppo dei rapporti col mondo delle imprese ai fini della ricerca, sia la gestione dell'attività contrattuale, all'interno dell'Ateneo.

Molte Università stanno ricorrendo all'attivazione di specifici strumenti che consentano di valorizzare le professionalità esistenti all'interno (come ad esempio gli I.L.O. - Industrial Liason Office, come si può vedere da questo sito: http://www.ricercaitaliana.it/ilo.htm). Qualunque sia la forma organizzativa, pensiamo che si debbano rispettare due principi fondamentali.
1) la massima trasparenza nella gestione dell'attività conto terzi e di tutte le attività connesse ai rapporti con il mondo economico.
2) la garanzia che prevalga sempre l'interesse dell'Ateneo anche nell'attività di natura commerciale.
Proprio quello che non è avvenuto nella vicenda "Parma Tecninnova".

Rappresentanze Sindacali di Base (RdB)

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