martedì 20 novembre 2007

Ordinanza: meglio cambiare, no?

Le RdB hanno espresso un giudizio fortemente critico sull'ordinanza emanata dall'Amministrazione. Per questo abbiamo posto tra i punti prioritari del programma per le elezioni delle RSU la richiesta di una sostanziale modifica che, a nostro parere, deve perseguire tre obbiettivi:

*rivedere la struttura organizzativa di una serie di realtà nelle quali non è stata adeguatamente riconosciuta la professionalità dei dipendenti (segreterie studenti, biblioteche, presidenze di Facoltà, ecc.).

*portare in "serie A" le nuove responsabilità riconosciute nelle strutture decentrate, ingiustamente penalizzate dal punto di vista economico e contrattuale;

*correggere le distorsioni esistenti tra dipendenti che hanno lo stesso tipo di responsabilità di fatto ma inquadramenti diversi.

Per quanto riguarda il secondo punto, sulla dequalificazione di fatto delle nuove responsabilità riconosciute dall'Amministrazione, è necessario tenere presente che:

1) L'accordo per il Fondo incentivante, che le RdB hanno sottoscritto, prevedeva 507.500 euro annui per tutti gli incarichi. Con tale impegno si potevano affrontare anche le nuove responsabilità derivanti dal completamento dell'ordinanza per le strutture decentrate.

In realtà per il 2006 l'Amministrazione ha attribuito in questa voce del Fondo Incentivante solo 429.000 euro, 78.000 euro in meno di quanto previsto dall'accordo. E di questi solo 145.000 euro sono andati alle nuove responsabilità derivanti dal completamento dell'ordinanza cioè meno del 30% della somma totale prevista dall'intesa sottoscritta.

Questi dati confermano che la scelta dell'Amministrazione di dequalificare le nuove responsabilità assegnate nelle strutture decentrate non è nemmeno giustificata sul piano delle disponibilità economiche.

2) Per dare una risposta equa alle aspettative del personale delle strutture decentrate non basta modificare l'ordinanza. Occorre anche rimettere in discussione l'accordo del 7 novembre del 2006. E' sulla base di quella intesa, che le RdB non hanno firmato, che l'Amministrazione ha parametrato le nuove responsabilità. Anche grazie a quella intesa è stato possibile mettere in "Serie B" le nuove responsabilità, sia dal punto di vista economico, sia da quello della tipologia contrattuale.

Riportiamo in proposito il nostro comunicato dell'8 novembre 2006:

"Criteri per la parametrazione degli incarichi di responsabilità: le RdB non hanno firmato l'accordo

L'accordo per il Fondo incentivante 2005-2007 prevedeva la successiva definizione dei criteri relativi alla parametrazione degli incarichi di responsabilità.
Dato che l'accordo per il Fondo incentivante stabilisce diverse fasce economiche (da un minimo di 200 ad un massimo di circa 5.000 euro) si rendeva necessario individuare alcuni criteri tali da rendere equo, trasparente e verificabile il rapporto tra tipologia dell'incarico e relativa retribuzione economica.
Le RdB avevano presentato una proposta che prevedeva una decina di parametri che cercavano di tenere conto delle varie tipologie di responsabilità e lavorative (amministrativi, tecnici, bibliotecari, ecc.) in modo da introdurre delle valutazioni sufficientemente omogenee.

La proposta finale presentata dall'Amministrazione nella seduta di ieri (7 novembre 2006) si limita a richiamare i seguenti criteri:
a) personale coordinato
b) ordinatori di spesa (n. capitoli – fondi gestiti)
c) responsabilità complessa
d) specializzazione ed innovazione

Si tratta a nostro parere di criteri del tutto inadeguati a valutare le diverse responsabilità e posizioni organizzative e a rendere più verificabili e trasparenti le scelte dell'Amministrazione, che in questo modo mantiene la pressoché totale discrezionalità nelle valutazioni.

Pertanto le RdB non hanno sottoscritto l'accordo. Se per il complesso del fondo incentivante abbiamo parlato di "un buon passo avanti", dobbiamo purtroppo registrare che in questo caso non c'è stata la volontà di procedere ad una vera e significativa innovazione rispetto al passato."


Questo scrivevamo e i fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione.
Rivedere l'ordinanza e rimettere in discussione l'accordo del 7 novembre 2006 sono due condizioni essenziali per dare maggiore equità nel riconoscimento delle responsabilità.

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