martedì 17 giugno 2008

Le RdB aprono una vertenza su:Regolamento mobilità interna, Fondi per il personale tecnico-amministrativo e Ordinanza

Le RdB hanno valutato con grande preoccupazione alcune scelte compiute dall'Amministrazione in questi ultimi mesi (mobilità interna, buoni-pasto, straordinari) dalle quali è emersa una sostanziale indisponibilità a discutere reali miglioramenti della condizione salariale e lavorativa del personale tecnico-amministrativo.

Regolamento mobilità interna

In particolare considerano estremamente grave la decisione di modificare il Regolamento per la Mobilità Interna, nonostante i molti pareri contrari espressi in contrattazione, dal Consiglio del personale e dalla maggioranza dei componenti del personale tecnico-amministrativo in Consiglio d'Amministrazione.

Queste modifiche rendono molto più facile lo spostamente di personale tra le strutture. Nella discussione in Consiglio d'Amministrazione è stata espressa chiaramente la volontà di una parte della docenza di poter finalmente disporre del personale tecnico-amministrativo senza "inutili intralci" come sono considerate da qualcuno le legittime tutele del personale.

E' evidente che anche qui c'è chi vuole cavalcare la campagna ideologica contro "i fannulloni" per far ricadere sul personale tecnico-amministrativo inefficienze e sprechi che in gran parte derivano invece dalle scelte compiute dai responsabili politici e amministrativi delle amministrazioni pubbliche.

Per questa ragione gli effetti che potrebbe avere il regolamento sulla Mobilità Interna come unilateralmente modificato dall'Amministrazione, non possono essere sottovalutati. Le RdB hanno quindi ritenuto necessario avviare una raccolta di firme tra tutto il personale per chiedere il ripristino delle norme precedenti che tutelano maggiormente tutto il personale. Nei prossimi giorni invieremo il testo dell'appello da far circolare e sottoscrivere.

Fondi per il personale tecnico-amministrativo

La recente discussione sul bilancio consuntivo 2007 avvenuta in Consiglio di Amministrazione ha confermato la preoccupante situazione economico-finanziaria del nostro Ateneo. Su questa hanno sicuramente inciso i tagli dei trasferimenti nazionali, ma è altrettanto evidente che cominciamo a pagare la mancanza di una strategia adeguata di sviluppo della nostra Università. Già in occasione del bilancio preventivo 2008, approvato lo scorso dicembre, avevamo denunciato che si trattava di un bilancio di mera sopravvivenza.

A fronte di questa situazione indubbiamente difficile il peso dei sacrifici non viene ripartito in modo equo. Nel bilancio preventivo per l'anno in corso la voce relativa agli stipendi del personale docente prevende un aumento di 1.308.000 euro, mentre su tutte le voci che riguardano il personale tecnico-amministrativo non c'è un euro in più. Pensiamo invece che la torta sia già eccessivamente sbilanciata a favore della docenza (85 milioni e mezzo di euro contro 37 milioni di euro). Per questo chiediamo che ci sia un impegno nel prossimo triennio a riequilibrare la quota destinata al personale tecnico-amministrativo, che è attualmente attorno al 30% della quota dell'FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) destinata al personale. Anche uno spostamento di solo mezzo punto percentuale garantirebbe le prossime progressioni orizzontali senza rischiare di dover intaccare il Fondo Incentivante.

Ordinanza


L'attuale struttura organizzativa emanata nel 2005 ha dimostrato sin dall'inizio tutti i suoi limiti di impostazione. L'individuazione delle responsabilità nelle strutture decentrate è stata affidata alle indicazioni dei singoli responsabili. Si sono determinati forti disparità di trattamento tra struttura e struttura. Lo stesso è avvenuto anche nella sede centrale. Diverse realtà non hanno avuto adeguato riconoscimento e altre sono state completamente "dimenticate".


Per questo una radicale revisione dell'ordinanza è più che necessaria. Finora l'Amministrazione non ha presentato alcuna proposta in contrattazione, né ha ritenuto di ascoltare preliminarmente le organizzazioni sindacali. Non vorremmo che la revisione si trasformasse in una operazione di impronta clientelare, senza alcun rapporto reale con il miglioramento della struttura organizzativa e il rispetto della professionalità del personale. Tanto più che in presenza di risorse scarse questo influirebbe negativamente sia sul fondo incentivante che sulle progressioni verticali.

Le RdB chiedono:

che si apra subito una discussione sui criteri e le linee generali di revisione dell'ordinanza;
che si proceda a definire la programmazione delle progressioni verticali;
che venga sanate preliminarmente le "code" della precedente ordinanza, per evitare che vi siano strutture che possano beneficiare della terza ordinanza, quando altre devono ancora aspettare la prima.

Su tutti questi temi riteniamo sia necessaria la mobilitazione del personale, prima di trovarci di fronte a fatti compiuti che possano avere pesanti conseguenze negative per tutto il personale.

Questi obbiettivi saranno anche al centro dello sciopero di due ore del 20 giugno, assieme alla rivendicazione del contratto nazionale.

Rappresentanze Sindacali di Base (RdB-CUB)

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